Il trattamento delle fratture a 3 parti di omero prossimale con fissatore esterno dedicato: la nostra esperienza

Treatment of 3-parts proximal humeral fracture with dedicated external fixator: our experience

Miriam Grassi 1, Marco Mattia Larghi 2, Francesca Susini 2, Paolo Prina 1, Giuliano Salvadori-Del Prato 1, Davide Brioschi 1, Alfonso Manzotti 1

1 Ospedale Luigi Sacco ASST Fatebenefratelli Sacco Milano; 2 Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia

DOI 10.32050/0390-0134-210

Introduzione. Lo scopo di questo studio è quello di valutare in maniera prospettica a 12 mesi di follow-up una serie di pazienti con fratture dell’omero prossimale a 3 parti secondo Neer trattate nel nostro ospedale con un sistema di fissazione esterno dedicato.

Materiali e metodi. 48 pazienti sono stati arruolati nello studio tra il 2013 e il 2018. 37 (77%) sono donne e 11 (23%) uomini con un’età media pari a 70,92 anni. Sono stati raccolti dati sulla classificazione delle fratture, la durata della degenza ospedaliera, il tempo chirurgico e il tempo medio di mantenimento del fissatore esterno. Lo stato di salute preoperatorio di ciascun paziente è stato valutato in accordo con il Charlson Comorbidity Index (CCI). Ogni paziente è stato contattato per una rivalutazione clinica utilizzando i principali score: Constant, Quick Dash, VAS e UCLA score.

Risultati. 46 pazienti sono giunti al follow-up finale. Di questi pazienti la media di angolo cervico-diafisario è stata di 145,7° (DS ± 27,81°) e di 132,6° (DS ± 16,31°) rispettivamente al tempo della fratture e al follow-up a 12 mesi. La media del Quick-DASH è stata di 8,15 (DS: ± 8,29), del VAS di 0,54 (DS: ± 0,55), la differenza di Constant score rispetto alla controlaterale di 7,00 (DS: ± 7,37) e infine il UCLA score ha registrato una media di 27.95 (DS: ± 3,71). Complicanze post-operatorie sono state osservate in 3 pazienti di cui 1 pseudoartrosi e 1 necrosi avascolare.

Discussione. Il nostro studio suggerisce che un fissatore esterno dedicato potrebbe essere un’opzione valida per la fissazione di fratture dell’omero prossimale. Sono necessari studi randomizzati e controllati con un numero maggiore di pazienti ed un follow-up più lungo per confermare questi risultati.

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